Cronologia di Milano dal 451 al 500
a cura di Maria Grazia
Tolfo
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| 451 |
| Una coalizione di Romani, Burgundi, Franchi Salii e Ripuari, Visigoti e Celti della Bretagna al comando generale di Ezio ferma a Tricassis (Troyes) l'avanzata di Attila in Europa. Re Teodorico dei Visigoti muore in battaglia.
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| 451 |
| primavera |
| Sinodo provinciale a Milano. Nell'epistola sinodica diretta al pontefice Leone Magno sono già scomparsi i nomi dei vescovi di Aquileia e Ravenna. Vi sono invece Ottaviano di Brescia, Crispino di Pavia, Prestanzio di Bergamo, Ciriaco di Lodi, Abbondio di Como, Giovanni di Cremona, Quinto di Tortona, Eulogio d'Eporedia (Ivrea), Massimo di Torino, Eutasio di Aosta, Asinione di Coira, Pascasio di Genova, Pastore di Asti, Simpliciano di Novara, Giustiniano di Vercelli, Quinto di Albenga. |
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| 451 |
| 1 settembre |
| Concilio di Nicea. Dioscoro di Alessandria prende la parola e scomunica papa Leone. I sovrani dichiarano chiuso il concilio e ordinano ai convenuti di trasferirsi a Calcedonia, di fronte alla capitale. |
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| 451 |
| 8 ottobre |
| IV Concilio ecumenico di Calcedonia, contro i monofisiti. Aperto nella basilica di S. Eufemia, presieduto dall’imperatrice Pulcheria, che concorre a redigerne gli atti. La formulazione di Calcedonia rimarrà la base di ogni teologia ortodossa; il fatto che fosse stata elaborata insieme con la chiesa latina assicurò, sul piano dogmatico, l'unità della chiesa fino al 1054. I nestoriani radicali non si sottomettono alle decisioni del concilio e formano una Chiesa nestoriana, tuttora esistente in Mesopotamia, che professa l'esistenza in Cristo di due nature e due persone e nega a Maria il titolo di Theotokos. |
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| 452 |
| Attila ritorna alla carica, puntando sull'Italia. Viene distrutta Aquileia. Gli abitanti si rifugiano a Grado e il vescovo Niceta porta con sé i tesori della chiesa d'Aquileia. Anche Milano subisce il saccheggio e l’incendio. Si narra l'episodio di Attila che, vedendo dipinti nel palatium un imperatore romano che riceveva l'omaggio dei Goti prostrati, fece sostituire il volto dell'imperatore con un suo ritratto, mettendo i Romani al posto dei Goti, nell'atto di versare oro ai suoi piedi. La basilica Maior è danneggiata e profanata, per cui il vescovo Eusebio la riconsacrerà nel 453, evento ricordato nell'omelia di Massimo di Torino "De reparatione ecclesiae mediolanensis" . I lavori di ripristino dureranno diversi anni. Papa Leone Magno convince infine Attila a ritornare in Pannonia. |
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| 453 |
| Attila è trovato morto nella sua tenda nella notte del suo matrimonio. |
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| 454 |
| 21 settembre |
| Valentiniano III, esasperato dall'ennesima richiesta di Ezio di affrettare il matrimonio del figlio Gaudenzio con Placidia, durante un'udienza sfodera la spada e uccide personalmente Ezio. E' un delitto ingiustificato, fomentato da Petronio Massimo, che suscita lo sdegno della corte. Le truppe non accettano il nuovo patricius, Petronio Massimo, che secondo alcuni storici contemporanei è il fomentatore del gesto di Valentiniano. |
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| 455 |
| 16 marzo |
| Presso Roma, mentre ispeziona un campo militare, è trucidato Valentiniano III insieme all'eunuco Eraclio da due soldati Ottila e Traustila, per vendicare Ezio. Il giorno dopo Petronio Massimo si fa proclamare imperatore e per rinforzare la sua posizione obbliga Eudocia, fidanzata con Unnerico, a promettersi a suo figlio Palladio, nominato cesare. Secondo la tradizione è l'imperatrice vedova Eudossia, che non vuole sposare Petronio Massimo, a chiamare in soccorso Genserico. |
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| 455 |
| maggio |
| Verso la fine del mese Genserico sbarca nel Lazio e raggiunge Roma. Petronio Massimo tenta la fuga, ma viene riconosciuto e linciato. Marco Mecilio Eparchio Avito è proclamato imperatore d'Occidente con l'approvazione dell'imperatore d'Oriente Marciano. |
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| 455 |
| 3 giugno |
| Papa Leone I patteggia con Genserico: in cambio del saccheggio della città deve evitare massacri e incendi. Roma subisce due settimane di spogliazioni; Genserico riempie le navi con statue e arredi prelevati dalle residenze imperiali. I Vandali deportano anche un migliaio di ostaggi, fra cui Gaudenzio, l'imperatrice vedova Eudossia e le due figlie, Eudocia, fidanzata ad Unnerico, e Placidia. |
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| 456 |
| Il senato depone Avito, che tenta di opporsi con le armi, ma viene sconfitto e ucciso dal comes Ricimero, suo generale. Elegge un imperatore-fantoccio nella persona di Giulio Valerio Maggioriano, di antica famiglia romana. Dopo questa data muore il vescovo di Milano Eusebio, sepolto nella basilica di S. Lorenzo, che per questa data era terminata. |
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| 457 |
| Pur mantenendo la sede imperiale a Ravenna, il magister militum Ricimero (nipote del re visigoto Wallia) sposta il centro delle sue azioni a Milano. L'imperatore Marciano è ucciso e Leone I è sul trono di Costantinopoli. Leone è il primo imperatore ad ottenere la corona dalle mani del patriarca di Costantinopoli: tutti i suoi predecessori si erano accontentati di ricevere il diadema da un generale o da un alto funzionario, secondo la tradizione romana. |
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| 461 |
| E' papa il cagliaritano Ilario, che continua la politica di Leone Magno, essendo stato uno dei suoi più stretti collaboratori e il suo legato al concilio di Efeso del 449. La questione che gli causa maggior apprensione è l'avvicinamento dei Goti ariani. Dal canto suo papa Ilario si fa promotore di un'intensa opera di ricostruzione di chiese ed edifici pubblici. |
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| 461 |
| agosto |
| L'imperatore Maggioriano, dopo aver subito una sconfitta in Africa contro i Vandali, viene imprigionato e ucciso da Ricimero, che fa eleggere Libio Severo. |
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| 462 |
| Teodorico, figlio del re degli Ostrogoti Amali, viene inviato come ostaggio a Costantinopoli, dove resta dieci anni. L'imperatrice vedova Eudossia è liberata da Genserico e da questo momento si perdono le sue tracce. Geronzio è vescovo di Milano (data incerta). |
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| 465 |
| Ricimero fa uccidere l'imperatore d'Occidente Libio Severo. |
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| 465 |
| 5 maggio |
| Muore l'arcivescovo Geronzio. Benigno è vescovo di Milano fino al 472 (dati incerti). |
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| 467 |
| Epifanio è vescovo di Pavia. Sarà il vescovo più prestigioso dell'Italia settentrionale. L'imperatore Leone I invia in occidente alcune truppe e un augusto da lui stesso designato, Antemio Procopio, genero del defunto imperatore Marciano. Ricimero, che chiede ed ottiene la mano della figlia di Antemio. |
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| 468 |
| 3 marzo |
| E' papa Simplicio. La corrispondenza giunta fino a noi fa vedere che l'attenzione principale di Simplicio è rivolta agli sviluppi post-calcedoniani in Oriente. Gli imperatori Leone, Basilisco e Zenone sono monofisiti, come pure le sedi patriarcali di Alessandria e Antiochia. Ben 500 vescovi firmano nel 476 il documento di condanna delle deliberazioni del concilio di Calcedonia. Anche il patriarca Acacio di Costantinopoli segue una tattica temporeggiatrice di riconoscimento per l'ortodossia ma anche per il monofisismo, come quando dà il proprio assenso all'elezione del monofisita Pietro Mongo alla cattedra d'Alessandria. |
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| 471 |
| Antemio, contro il parere di Ricimero, vuole intervenire contro il re visigoto Eurico in Aquitania. Sostenuto dai senatori romani, recluta mercenari barbari nell'Illirico e li invia in Gallia con suo figlio Antemiolo, ma sono sconfitti. Il dissenso tra l'imperatore e Ricimero degenera in guerra civile. I nobili della Liguria tentano di pacificare Ricimero, abitante a Milano, con Antemio. Ricimero ha posto la sua sede a Milano, che spera di tornare ad essere la sede dell'impero. Al suo fianco è il generale barbaro Odoacre. |
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| 472 |
| Senatore è vescovo di Milano. |
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| 472 |
| inizio |
| Ricimero assedia Roma dove è rinchiuso Antemio. Ricimero ottiene dall'imperatore Leone I che nomini Olibrio al posto di Antemio. |
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| 472 |
| aprile |
| Olibrio sbarca con un esercito di truppe orientali e viene proclamato augusto sotto le mura di Roma. Antemio però non si arrende. Ricimero allora chiama i Burgundi mentre Antemio ricorre al re ostrogoto Vidimero. Le speranze di Antemio svaniscono con la morte del re goto, perché il figlio tratta con Ricimero. |
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| 472 |
| 11 luglio |
| Le truppe di Ricimero entrarono in Roma e la saccheggiano. Antemio tenta di fuggire travestito, ma è scoperto e ucciso. Entro l'anno muore anche Ricimero e Milano perde definitivamente la sede imperiale. |
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| 473 |
| L'imperatore Leone I nomina Teodorico (454-526), vissuto a Costantinopoli negli ultimi anni, magister militum praesentalis e insedia gli Ostrogoti nella Mesia inferiore. E proclamato imperatore d'Occidente il conte Glicerio. |
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| 474 |
| Teodoro è vescovo di Milano. Glicerio è deposto e sostituito da Giulio Nepote. A Costantinopoli sale sul trono imperiale il capo degli Isauri con il nome di Zenone, avendo sposato Ariadne, figlia di Leone. Per un anno è soppiantato da un usurpatore, Basilisco, monofisita. Quando Zenone riuscì a reimpadronirsi del trono, papa Simplicio gli scrisse per congratularsi con lui: "ci rallegriamo al vedere in voi lo spirito di un sacerdote e di un principe ricco di fede". Basilisco aveva infatti emanato un'enciclica a suo nome in cui aveva denunciato il concilio di Calcedonia e il tomos di papa Leone. Alla morte di Teodemiro, re degli Ostrogoti, Teodorico ne diventa il re. |
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| 475 |
| 28 agosto |
| Oreste, un romano di Pannonia, già segretario di Attila intorno al 448, detronizza l'imperatore Giulio Nepote e il 31 ottobre dà la porpora imperiale al piccolo Romolo Augustolo. |
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| 476 |
| 23 agosto |
| I federati germanici eleggono re in Italia il generale Odoacre, re degli Eruli, riconosciuto come un vicerè di Costantinopoli. Depone Romolo Augustolo e uccide a Piacenza Oreste. Cade l'impero d'occidente. Le truppe di Odoacre saccheggiano le chiese di Pavia, mentre quelle di Milano sono risparmiate. L'Italia di Odoacre non sente il bisogno di darsi un imperatore a Ravenna e formalmente si riconosce come parte di un impero romano avente la sua sede a Costantinopoli. A Ravenna risiede un esarca col compito di controllare l'organizzazione militare e la vita religiosa e civile del prolungamento in Italia dell'impero bizantino. |
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| 478 |
| Teodorico marcia su Costantinopoli e il governo gli conferisce la dignità di magister militum, incaricandolo della riconquista dell'Italia. L'arcivescovo cipriota Antemio scopre le reliquie di S. Barnaba e le porta a Costantinopoli; dona all'imperatore Zenone una copia del Vangelo di Barnaba. In cambio l'imperatore concede l'autocefalia alla Chiesa di Cipro. |
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| 480 |
| Muore Giulio Nepote, considerato dai giuristi bizantini l'ultimo imperatore d'Occidente. |
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| 481 |
| Muore il re dei Franchi Salii Childerico e gli succede Clodoveo, fondatore della dinastia dei Merovingi. |
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| 483 |
| gennaio |
| E' console Anicio Acilio Aginazio Fausto. |
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| 483 |
| 13 marzo |
| E' papa Felice III, della nobile famiglia degli Anici, sposato e padre di due figli, a sua volta figlio di un sacerdote. Il papa ricorda a Zenone che non può pronunciarsi in materia di fede, ma incolpa il patriarca di Costantinopoli, Acacio, di essere l'autore dell'Enotico (testo che tenta di riconciliarsi coi monofisiti) e lo scomunica nel 484. Acacio non si sottopone alla decisione romana e si giunge così alla rottura con tutto l'Oriente. Acacio fa togliere dai dittici il nome del vescovo di Roma - ne deriva uno scisma che durerà fino al 519. |
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| 488 |
| L'imperatore d'Oriente autorizza Teodorico, re degli Ostrogoti e patricius romano, a dirigersi con tutto il suo popolo verso l'Italia per combattere Odoacre e gli Eruli. |
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| 489 |
| primavera |
| Muore il vescovo Teodoro e viene sepolto nella cappella di S. Ippolito in S. Lorenzo. Lorenzo I è vescovo di Milano. |
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| 489 |
| 28 agosto |
| Teodorico vince Odoacre sull'Isonzo. |
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| 489 |
| 27 settembre |
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Seconda vittoria riportata da Teodorico a Verona. Teodorico viene a Milano, mentre Odoacre si affretta a cercare rifugio a Ravenna, dove entra il 30 settembre. Giunto a Milano Teodorico, riceve la sottomissione della maggior parte dell'esercito erulo insieme con Tufa, che Odoacre aveva creato magister militum. Animato da questi successi, Teodorico vuole farla finita con Odoacre e gli invia contro parecchi suoi capitani con Tufa; ma questi, invece di combattere contro Odoacre, passa al suo servizio e gli consegna i capitani di Teodorico. Odoacre e Tufa si chiudono a Cremona e intimano al vescovo Lorenzo di Milano di trattenere ad ogni costo Teodorico a Milano finché non giungerà il loro esercito. Lorenzo rifiuta. |
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| 490 |
| inizio |
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Teodorico, ritenendo impossibile difendersi a Milano, troppo esposta e piena di profughi del contado, si ritira a Pavia. Odoacre avanza fino a Cremona e rientra quindi a Milano, astenendosi da rappresaglie. Teodorico respinge Odoacre fino all’Adda, dove l’11 agosto gli dà terribile sconfitta. Odoacre si rinchiude nuovamente a Ravenna e vi rimane assediato fino al 493. |
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| 491 |
| Imperatore è Anastasio, monofisita, salito al trono su proposta della vedova di Zenone, Ariadne. Il nuovo imperatore è avverso a Teodorico e crea console il figlio di Odoacre, Thela, mostrando di volerne legalizzare il governo. Gli Ostrogoti chiamano allora in soccorso i Visigoti e Odoacre i Burgundi, che saccheggiano Milano. Secondo Ennodio l'irruzione riempie Milano di desolazione e rovine. Molti abitanti fuggono, altri sono fatti prigionieri, tra cui lo stesso vescovo Lorenzo, che patirà freddo, ingiurie e aggravamento degli acciacchi dell'età avanzata. Le bestie erano state ricoverate nelle chiese, ovunque un marcire d'immondizia e un ristagnare d'acqua putrida. |
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| 492 |
| Concilio di Arles che vieta il culto delle fonti, degli alberi e delle rocce. |
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| 492 |
| 1 marzo |
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Gelasio I, africano, è papa senza la ratifica imperiale. Diacono e stretto collaboratore di Felice III, ne continua la politica di fermezza nei confronti del patriarca di Costantinopoli e dell'imperatore d'Oriente Anastasio. Suo è il Sacramentarium gelasianum, ossia la prima redazione del messale con l'indicazione dei canti liturgici. |
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| 493 |
| Il vescovo Lorenzo ritorna a Milano e si appresta alla ricostruzione delle chiese della città. Ricostruisce la basilica Concilia Sanctorum sui resti del precedente edificio bruciato da un incendio, sull'area dove nel medioevo esisteranno le chiese di S. Babila e S. Romano. Restaura il battistero di S. Giovanni alle Fonti. Rifà la parte absidale della basilica di S. Ambrogio: preleva da un mausoleo imperiale una vasca di porfido, nella quale trasla i corpi di S. Ambrogio e dei martiri, e quattro colonne di porfido per il ciborio a cupola sospesa; innalza il presbiterio e lo recinta con una transenna alta 1,10 m in opus sectile; avvolge i corpi dei santi in tessuti serici conservati al Museo della Basilica. Fa dipingere nella basilica di S.Nazaro i dodici vescovi fino a sant'Ambrogio, chiedendo ad Ennodio di Pavia (473-521) di comporre per ciascuno di essi un breve elogio in versi, scritto sotto la loro immagine. Termina la chiesa di S. Lorenzo (dove verrà sepolto) e ricostruisce dalle fondamenta l'annessa cappella di S. Sisto. Restaura la cappella di S. Calimero. Al suo episcopato risale la formulazione dell'epistola, in seguito attribuita a sant'Ambrogio, nella quale si fa risalire al 168 il martirio dei SS. Gervasio e Protasio.Odoacre è ucciso da Teodorico nel corso di un banchetto che avrebbe dovuto sancire la pace tra i due. Teodorico stabilisce che tutti i Milanesi che hanno parteggiato per Odoacre non possano più far testamento, affinché alla loro morte i beni vengano incamerati dallo stato. Teodorico assume il governo della Prefettura d'Italia e governa in nome dell'imperatore Anastasio. Il suo territorio comprende le diocesi dell'Italia (con quel che restava della Rezia ed escluse la Corsica e la Sardegna, in possesso dei Vandali dal 442), dell'Illirico (con la Dalmazia, i resti del Norico e della Pannonia) e nominalmente l'Africa, occupata però dai Vandali. |
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| 494 |
| Concilio di Roma. In una lettera indirizzata all'imperatore Anastasio, Gelasio dichiara che il mondo era retto da due autorità, quella del pontefice e quella dell'imperatore; tra queste, l'autorità sacerdotale è la più importante, perché il sacerdote doveva rispondere a Dio anche dei prìncipi. I sacerdoti hanno l'obbligo di obbedire alle leggi dell'imperatore in questioni di carattere temporale, ma l'imperatore deve sottomettersi in materia religiosa al sacerdote. L'imperatore mantiene l'obbligo di convocare i concili tutte le volte che i rappresentati della gerarchia ecclesiastica glielo chiedono. Anastasio replica: "Possiamo sopportare insulti, ma non prendere ordini" e si attribuisce il titolo di Pontifex Inclytus, perché l' imperium non può perdere il suo carattere sacerdotale. |
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| 495 |
| Nasce forse in questo anno Amalassunta (in goto Amalaswintha), figlia di Teodorico, re degli Ostrogoti, e di Andefleda, figlia di Clodoveo dei Franchi. |
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| 496 |
| 24 novembre |
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E' eletto papa Anastasio II. Invia una delegazione all'imperatore per comunicargli la sua elezione ed esprime il suo rammarico per la separazione con l'Oriente, ma il clero romano critica aspramente queste sue aperture, lasciando intravedere l'esistenza di un forte partito anti-bizantino a Roma. Il papa viene perfino accusato di eresia, un'accusa ripresa ancora da Dante. |
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| 497 |
| Re Clodoveo si converte al cristianesimo dopo aver sposato la cristiana Clotilde, figlia del re dei Burgundi. E' battezzato da Remigio di Reims. |
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| 498 |
| Secondo la tradizione il vescovo di Milano Senatore fonda la basilica di S. Eufemia, dove verrà sepolto. |
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| 498 |
| 19 novembre |
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Muore Anastasio II. Per la prima volta un Simmaco, di famiglia pagana, viene eletto il 22 novembre al seggio di Pietro. I filo-imperiali, capeggiati da Festo, acclamano invece papa l'arciprete Lorenzo. |
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| 499 |
| Si crea il primo tipico capolavoro librario "ambrosiano", il codice di Sarezzano, manoscritto aureo-porpureo. |
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| 499 |
| inizio |
| Simmaco, in competizione con l'arciprete romano Lorenzo per l'elezione a papa, avendo bisogno di denaro e cavalli ricorre al vescovo Lorenzo di Milano, che gli fornisce 400 soldi d'oro, per i quali si rende garante Ennodio. Teodorico ordina che sia riconosciuto papa quello che era stato eletto per primo e dalla maggior parte del clero. Resta quindi papa Simmaco e Lorenzo diventa vescovo di Nocera. |
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| 500 |
| Teodorico è a Roma per qualche mese. Il gruppo senatoriale filo-bizantino accusa papa Simmaco di gravi colpe presso il re. Lorenzo, tornato a Roma, riesce a prender possesso della maggior parte delle chiese titolari romane. |
Ultima modifica: giovedì 1 gennaio 2004
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