La storia
motociclistica italiana, così ricca di nomi, di modelli, di vittorie in campo
agonistico e di vendite in termini commerciali non sarebbe stata la stessa se a
farla grande e conosciuta non fosse intervenuta anche la produzione milanese,
presente con un numero sterminato di marchi.
Questo
lavoro ha inventariato tutti i marchi motociclistici nati e sviluppatisi a
Milano, cercando anche di specificare per ciascuno di essi, oltre al periodo di
attività, qualche cenno storico laddove si sono potute reperire notizie a
riguardo. Se infatti spiccano nomi celebri e ricordati ancora oggi
come Gilera, Bianchi, Parilla, altri marchi minori, che magari produssero per
pochi anni e pochi esemplari destinati perlopiù ad un pubblico locale, hanno
lasciato dietro di se pochissime tracce se non il solo nome presso la camera di
commercio dove vennero iscritte le relative ditte o società.
Nello
scorrere l’elenco si potranno notare alcune curiosità, come ad esempio le
moltissime fabbriche nate agli albori del motociclismo, fabbriche che però
sopravvissero pochi anni, se non addirittura due o tre (o meno!). Il nuovo
mezzo di trasporto (fino agli anni venti alquanto complicato sia da guidare sia
da mantenere) attirò infatti in questo settore molti produttori già ferrati in
campo meccanico e ciclistico, che vollero tentare di incrementare i guadagni
con qualcosa di troppo grande e non ancora alla portata del pubblico. Altre
fabbriche erano invece piccoli laboratori artigianali, in grado di preparare
solo prototipi oppure pochissimi esemplari, insufficienti per ammortizzare i
costi.
Si può
notare anche la falcidia di attività legata al secondo conflitto mondiale,
salvo nei rari casi in cui l’Esercito commissionò veicoli militari.
Nel dopoguerra invece, in un momento caratterizzato da pochi
soldi ma da grande fame di mezzi di trasporto, spuntarono a decine ditte e
officine semi-artigianali che applicavano motori di piccola cilindrata ai telai
di biciclette, attività che tuttavia, dalla metà degli anni cinquanta, venne
riassorbita dal lento ritorno alla normalità e al progressivo aumento di
domanda di veicoli tradizionali e non più di fortuna.
Il boom
dell’automobile, negli anni Sessanta, decretò per moltissimi marchi milanesi,
come del resto per quelli italiani in generale, un crollo delle vendite e
chiusure a catena. Si salvarono solo i grandi marchi con produzione destinata
anche all’estero, pure costretti in molti casi a ripiegare su piccole
cilindrate, destinate ai giovani e in generale ad una clientela poco dotata di
denaro (si pensi che persino la Moto Guzzi, marchio lombardo celebre,
vittorioso in centinaia di competizioni, fornitore dell’esercito e molto
apprezzato all’estero, dovette ritirarsi dalle competizioni e ripiegare, per
salvarsi, sui ciclomotori, che non richiedevano, all’epoca, assicurazione e
patente di guida).
MARCHIO
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ANNI DI ATTIVITA’
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Acerboni
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1939
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Acix
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1925
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AD
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1926-1927
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Alba-Mazzucchelli
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1925-1928
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Aldbert
Produzione di motori a due tempi da 49 a 173 cc e da 174 a
246 cc con valvole in testa.
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1952-1959
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Aliprandi
I fratelli Aliprandi produssero un numero limitato di
motociclette da 173 a 498 cc, montandovi motori Moser, Jap e Sturmer-Archer.
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1925-1930
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Altea
Alberico Seiling, produttore della MAS e delle Seiling,
costruì moto da 196 cc con valvole in sospensione posteriore cantilever
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1939-1941
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Amboldi
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1926-1928
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Amisa
Produzione di piccoli veicoli commerciali a tre ruote,
seguiti da una motocicletta leggera con motore Rumi da 125 cc.
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1949-1950
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Ancora
Motociclette con motori a due tempi Villiers da 147 a 347
cc. Dal 1936 il nuovo proprietario, Umberto Dei, costruì modelli da 60 a 98
cc. Dopo il 1939 fu usato solo il nome Dei.
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1923-1952
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Ancoretta
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1952
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Angelino
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1925
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Anzani
Nel 1907 in Francia il pioniere italiano Alessandro Anzani
iniziò a costruire motori per aerei e motociclette. Dopo aver fondato una
ditta nella natia Milano, nel 1922 costruì una bicilindrica a V da 500 cc con
valvole in testa e alcune versioni da 750 e 1000 cc con valvole laterali.
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1920-1927
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Aquila
Produsse un numero limitato di moto da 48 a 174 cc tra cui
una 175 con albero a camme in testa.
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1953-1955
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Aquila rossa
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1926-1927
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Arbos
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1952
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Ariz
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1952-1954
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Aspi
Costruì motori per biciclette e, in seguito, bicilindriche
da 125 cc con trasmissione ad albero.
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1946-1949
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Asso
Monocilindrica da 175 cc con valvole in testa
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1927-1931
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Astoria
Utilizzò dapprima motori Ajax da 250 e 500 cc. Nel 1935
costruì i propri motori, ma cessò l’attività l'anno dopo.
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1934-1936
|
Astoria
Produsse una moto con motore da 498 cc con valvole in
testa. Alcuni modelli montavano motori Villiers o altri di propria
produzione.
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1947-1958
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Atala
La Atala, nata come fabbrica di biciclette, costruì prima
della guerra motociclette dotate di motori JAP e Blackbume. Dopo la guerra
produsse ciclomotori con vari motori. Nel 1977 fu rilevata dalla Rizzato, che
proseguì con lo stesso nome la produzione di ciclomotori e, in modo
discontinuo, quella di moto.
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1924-1977
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Autolux
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1938-1946
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Ayrton
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1905
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Azzara
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1925
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Bacchi
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1923-1927
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Bantam
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1947
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Barison
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1919
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Bazzano & Gaspari
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1925
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Bellon & C
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1922
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Bianchi
Edoardo Bianchi nacque a Milano il 17 luglio 1865, e
crebbe nell’orfanotrofio dei “Martinitt” (di cui fu per tutta la vita uno dei
donatori più generosi), ove gli erano stati insegnati i primi rudimenti della
meccanica.
Nell’agosto 1885 aprì una bottega in via Nirone 7 per
dedicarsi alla meccanica varia: tra strumenti medici e ruote di carrozze,
campanelli e attrezzi da cucina, iniziò anche a riparare le prime biciclette.
Ben presto, attratto da tale mezzo di trasporto, si cimentò nella produzione
di un velocipede di alta qualità con i materiali migliori a disposizione.
Nel 1888 allargò la sua officina, aprendola in via
Bertani, ed iniziò ad adottare l’invenzione del veterinario scozzese John
Dunlop (la camera d’aria di derivazione animale, il famoso “budello”) e ad
offrire alla propria clientela un prodotto così d’avanguardia.
Trasferitosi per
allargarsi nuovamente in via Borghetto, venne invitato dalla Regina
Margherita, in vacanza a Monza, presso la reggia, affinchè fornisse alla
sovrana una apposita bicicletta con la quale imparare a pedalare nell’immenso
parco. Costruì una bici di undici chili, celeste che portava sul telaio lo
stemma in oro dei Savoia.
Da allora fu un successo clamoroso: insignito del titolo
di Fornitore della real casa, fu necessario allestire un vero stabilimento
con catena di montaggio dalle parti della Bicocca per soddisfare le richieste
di biciclette uguali a quella della regina.
Dal 1912 la Edoardo Bianchi presentava un catalogo che
comprendeva biciclette, motocicli e motocarri, assemblava le moto da corsa
per Tazio Nuvolari ed anche la favolosa e lussuosa automobile usata da Papa
Pio XI.
Dopo la grande guerra venne aperto l’immenso stabilimento
di viale Abruzzi, dal quale passarono i più grandi ciclisti e corridori di
tutti i tempi.
Tra le motociclette di maggior successo ricordiamo la
Freccia celeste 350 cc, che tra il 1925 e il 1935 portò Tazio Nuvolari cinque
volte alla vittoria, il Pordoi, il Tonale, l’Aquilotto.
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1889-1967
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Blackbume
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1920-1926
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Boassi
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1950
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Bolzoni
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1926-1927
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Bonini
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1926-1927
|
Bonzi & Marchi
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1913
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Bordone
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1935-1957
|
Borghi
|
1905-1909
|
Bottari
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1951
|
Brambilla
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1908-1914
|
Breda
Bicicletta con motore a due tempi
da 65 cc.
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1946-1951
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Bucher, poi Bucher & Zeda
Costruzione di monocilindriche a
quattro tempi da 342 a 568 cc. Dopo la prima guerra mondiale tentò di
risollevarsi dalla crisi con nuovi capitali producendo, senza fortuna, una
monocilindrica da 500 cc.
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1905-1918
1919-1920
|
Calamida
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1925
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Calcaterra
Costruì una motocicletta a due
tempi da 175 cc.
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1926-1927
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Calvi
Produsse una monocilindrica a
quattro tempi da 280 cc.
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1923-1925
|
Cantini
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1926-1927
|
Car.dani
Di Carlo Savarè e Daniele
Fontana, produsse una moto da corsa a tre cilindri da 498 cc con doppio
albero a camme e quattro valvole per cilindro, mai entrata tuttavia nella
produzione in serie.
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1967-1969
|
Casoli
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1928-1933
|
Cassani
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anni 50
|
Cattoni
|
anni 50
|
Cavallino
|
anni 50
|
Cervinia
|
1950
|
Cislaghi
Costruttore di una grande ruota
entro la quale trovavano posto il motore e il pilota, e apparentemente capace
di raggiungere i 100 chilomentri orari. Non ottenne i favori del pubblico, e
rimase una sorta di prodotto sperimentale.
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1922-1927
|
Clipper
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1948
|
Colibrì
|
1923
|
Colombo
Produzione di moto leggere.
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1923-1926
|
Comfort
Motociclette equipaggiate con
motori Bradshaw, Barr & Stroud e Blackburne.
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1923-1926
|
Confort
|
1948
|
Coppa
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1904-1907
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Cozzo
Produzione di una monocilindrica
da 175 cc con cilindro orizzontale, albero a camme in testa, trasmissione ad
albero e telaio a trave.
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1954-1955
|
CP
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1925
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Croce
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1925-1930
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DC Scoiattolo
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1947
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De Vecchi e Strada
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1903-1919
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DEI
Umberto Dei era un fabbricante di
biciclette, che tentò ben presto la produzione, non fortunatissima, di
motociclette monocilindriche a quattro tempi di tipo convenzionale.
La produzione riprese nel 1934
dedicandosi a bici e a moto leggere con motori Sachs da 74 e 98 cc, seguite
da modelli dotati di Villiers e JAP da 250 e 500 cc. Nel 1940 costruì una
moto dotata di motore Sachs da 98 cc e una bici motorizzata da 60 cc.
Dopo la seconda guerra mondiale
la ditta produsse ciclomotori con il motore Mosquito della Garelli e
motociclette con motori Sachs da 150 cc.
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1903-1914
1934-1966
|
Delta
|
1947
|
DEMM
I fratelli Demm produssero una
serie di moto leggere, da ciclomotori a due tempi da 50 cc a moto da 175 cc
con albero a camme in testa e trasmissione ad albero. Fornirono inoltre i
propri motori ad altre case.
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1953-1982
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Dionisi
Alberto Dionisi, fabbricante di
motociclette a due tempi da 123 cc.
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1924-1927
|
Doninelli
|
1939
|
Doniselli
Fondata dai tre fratelli
Doniselli nel 1919 come fabbrica di bici, e poi veicoli commerciali a tre
ruote prima della seconda guerra mondiale, Doniselli costruì lo scooter
Vedetta con motore Demm da 49 cc e alcuni ciclomotori.
Nel campo agonistico ha ottenuto, negli anni 50-60,
notevoli successi sia in campo nazionale che internazionale.
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1934-1973
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Empolini
|
1930-1982
|
Eolo
Costruì motori per bici da 46 cc.
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1950-1953
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Eurocross
Costruì moto da cross con motori
a due tempi Aermacchi da 125 cc.
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1969-1970
|
Evans
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1924
|
Excelsiorette
Bici motorizzate
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1924-1926
|
Faggi
Produsse motociclette leggere
convenzionali con motori Villiers.
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1950-1953
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F.B. poi FB Mondial
La ditta F.B. fu fondata a Milano
dai fratelli Boselli nel 1933 per la produzione di grossi motocarri.
Successivamente si dedicò alle mot vere e proprie.
Dopo la guerra Giuseppe creò la
marca Mondial (la sigla FB era un tributo all'esperienza precedente), e nel
1949 vide la luce la sua prima moto, una 125 cc a due cilindri con doppio
albero a camme in testa disegnata da Alfonso Drusiani, che vinse il
campionato mondiale della sua classe.
Seguirono scooter e motociclette
a due e quattro tempi. La marca entrò in crisi negli anni '60 e a metà degli
anni '70 produsse solo ciclomotori e moto motorizzate Sachs. Chiuse nel 1979.
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1936-1946
1947-1978
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Ferrari
Produsse poche ma ottime
motociclette a due tempi da 125 fino a 160 cc; nel 1954 apparve un modello da
175 cc con doppio albero a camme in testa.
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1953-1956
|
Ferraris
Biciclette con motori Peugeot
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1903-1904
|
Fert
Ferruccio Calamida costruì una
moto dotata di motore da 175 cc con albero a camme in testa e trasmissione ad
albero.
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1926-1929
|
FG
|
anni 30
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FIAM
motociclette leggere
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1923-1925
|
Fieschi
|
1925
|
Figini & Lazzati, poi solo
Figini
Luigi Figini costruì la sua prima
moto applicando un motore monocilindrico sul montante del sellino di un
telaio di bicicletta.
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1898-1901
1901-1910
|
Fimer
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1952-1957
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Finzi
Moto con motore trasversale
bicilindrico a V da 650 cc con valvole laterali, frizione a singolo disco e
trasmissione a catena. Non raggiunse mai la produzione in serie
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1923-1925
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FIT Quadrio
Bici motorizzate
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1950-1952
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FM Molteni
I Fratelli Molteni costruirono
motociclette dotate di motori MAG e Bradshaw, telai, forcelle e parafanghi in
lega. Sospesa l’attività con la guerra, nel 1950 la produzione riprese con
uno scooter con telaio a trave in lega e motore a due tempi da 125 cc. Nel
1952 apparve una moto da 125 cc.
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1925-1954
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Focesi
Alberto Focesi dopo aver iniziato
l’attività come fabbricante di biciclette, passò presto alla realizzazioni di
motociclette (per le quali usò il marchio Gloria).
Le prime due tempi da 48 cc
avevano un motore integrato in un braccio oscillante. Nel 1953 apparve un
modello da 100 cc con valvole in testa e telaio in acciaio stampato, seguito
da una 160 cc con forcella Earles.
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1949-1955
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Franchi
Moto e ciclomotori con motori
Sachs da 50, 98 e 125 cc.
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1950-1958
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Freccia Azzurra
Scooter e moto con motori a due
tempi a cilindro sdoppiato Puch da 125 cc e Sachs da 147 cc.
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1951-1953
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Fuchs
Costruì motori per bici e moto
complete con motori a due tempi da 124 cc e da 159 cc con valvole in testa.
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1955-1960
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Fulgor
Motori per bici da 143 cc.
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1922-1926
|
Fusi
Fondata da Achille Fusi, che in
precedenza aveva prodotto le moto Ras con motori JAP, nel 1936 rilevò la CF e
iniziò con il proprio nome la produzione di 250 cc, che riprese dopo la
seconda guerra mondiale, insieme a quella di un ciclomotore con motore
Garelli Mosquito.
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1936-1955
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FVL
Fondata dall’ex pilota Francesco
Vincenzo Lanfranchi, costruì le sue prime moto con motori Moser da 124 e 174
cc. Dal 1931 la FVL produsse propri motori da 174 e 248 cc con albero a camme
e valvole in testa.
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1925-1935
|
GA
Bicilindrica a V Blackburne da
700 cc su telaio in acciaio stampato.
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1925-1927
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Galbusera
Produsse dapprima moto dotate di
motori Rudge Python da 175 a 500 cc. Presentò alcuni progetti al Salone di
Milano del 1938, ma la V4 a due tempi da 250 cc sovralimentata e la V8 a due
tempi da 500 cc non entrarono mai in produzione. Dopo la guerra costruì moto
convenzionali e veicoli a tre ruote da 175 a 500 cc con motori di propria
produzione, Sachs e Villiers.
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1932-1951
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Galetti
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1923-1927
|
Galimberti
Cesare Galimberti produsse
versioni aggiornate delle moto di Maffeis
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1930-1935
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Garelli (S.S.Giovanni)
Fondata da Adalberto Garelli, che
aveva iniziato a progettare motori a due tempi a cilindro sdoppiato nel 1912,
costruì moto di successo, tra cui un modello da 350 cc. Alla fine degli anni
'20 iniziò a produrre equipaggiamento militare. La produzione di motociclette
terminò nel 1935.
Cessata la guerra, per soddisfare
le richieste di mezzi di trasporto economici, la ditta produsse il motore
Mosquito da 38 cc, che poteva essere fissato al montante inferiore di una
qualsiasi bici e trasmetteva il moto alla ruota posteriore tramite un disco a
frizione. Ne furono costruiti oltre un milione di esemplari. Nel 1961 si fuse
con la Agrati e produsse una vasta gamma di ciclomotori e moto leggere fino a
125 cc. Negli anni '80 ritornò nel mondo delle corse, vincendo vari
campionati mondiali 125 tra il 1982 e il 1987. La produzione di ciclomotori
continua tuttora.
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1919-1936
1945-oggi
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Garlaschelli
Moto a due tempi di cilindrata
limitata e alcune motociclette da 173 cc con valvole in testa.
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1922-1927
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Gazzella
Motori applicati a biciclette
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1946-1954
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Gazzi
Pochi esemplari di moto con
motori di propria produzione da 173 cc con valvole in testa.
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1929-1932
|
GG
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1940
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Ghia CF
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1946-1947
|
Ghilardi e Canziani
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anni 20
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GIESSE
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1947-1948
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Gioiello
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1950
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Gilera
Fondata a Milano da Giuseppe
Gilera in corso XII marzo, i suoi primi modelli montavano in posizione
verticale un motore da 317 cc con valvole in testa e trasmissione a cinghia
su telaio a diamante. Successivamente l’attività venne spostata ad Arcore.
I modelli successivi utilizzarono
motori a valvole laterali fino al 1929, quando riapparve la configurazione a
valvole in testa. Successivamente acquistò i diritti della Rondine a quattro
cilindri, che formò la base dei suoi modelli da corsa fino ai primi anni '60.
Dalla metà degli anni '30 fu prodotta una serie di modelli da strada a
quattro tempi di cilindrata fino a 500 cc; la famosa Saturno con valvole in
testa apparve nel 1939. I modelli del dopoguerra erano basati sulle
monocilindriche a quattro tempi e sulle bicilindriche da 100 a 500 cc
(modelli Giubileo, Rossa, Turismo e Sport). Nel 1969 fu acquistata dal gruppo
Piaggio
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1909-oggi
|
Giordani OME
Motocicletta elettrica costruita
da Emest Giordani; il motore da 6/12 V e da 250 watt le consentiva di
raggiungere una velocità di 25 km orari.
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1920-1922
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Giuristi
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1926-1927
|
Gloria, marchio della ditta
Focesi,vedi
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1948-1955
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Gnesa Calcaterra
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1921
|
Gnessutta
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1899-1900
|
Gnocchi
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1910-1914
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GRIM
Motori applicati a biciclette
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1945
|
GS motori
Motori applicati a biciclette
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1950-1954
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Guaraldi
(segnaliamo che altre fonti
asseriscono essere una ditta di Lodi; potrebbe trattarsi di uno spostamento
successivo degli impianti, o la costituzione della società avvenuta a Milano)
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1905-1913
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Guazzoni
Prima della guerra, i fratelli
Guazzoni costruivano moto con motori Calthorpe. Nel 1950 furono prodotti
modelli a due e quattro tempi da 125 a 250 cc e versioni da corsa e da
fuoristrada a due tempi da 50 a 125 cc con valvole rotanti. Negli anni '70 la
produzione si concentrò su ciclomotori e moto da 50 cc.
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1936-1977
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Guffanti di Musocco
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1925
|
Guia
Moto leggera a due tempi da 125
cc con motore Sachs e telaio in acciaio stampato prodotta in pochi esemplari.
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1950-1954
|
Guidetti
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1926-1927
|
Harlette
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1928
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ICEMI
Costruì un numero limitato di
moto con motori di propria produzione, Blackburne e JAP da 175 a 500 cc.
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1926-1928
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Idroflex
Moto con motori due tempi da 105
e 125 cc con cilindro orizzontale. Il motore era solidale con la sospensione
posteriore.
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1949-1956
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Innocenti
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1948
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Introzzi
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1926-1927
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Janga
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1923-1924
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JAP Garanzini
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1922
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Jolly
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1952
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L’alba
Produzione limitata di moto
leggere costruite da Giorgio Valeri con motori tedeschi Alba da 198 cc con
valvole in testa.
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1924-1926
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Lampo
Produzione limitata di moto
leggere con motori a due tempi da 125 cc e a quattro tempi da 175 e 250 cc.
La produzione si interruppe tra il 1928 e il 1929, quando venne costruito un
modello da 175 cc con valvole in testa.
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1923-1930
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Lazzati
Motori DEDION applicati a
biciclette
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1898-1904
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Legnano
Inizialmente fabbrica di
biciclette, dopo la guerra costruì ciclomotori con motori Mosquito e Sachs.
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1953-1979
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Leva
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1926-1927
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Levi Olivari
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1939
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Livraghi
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1904-1905
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LMV
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1924-1925
|
Loro Vasco
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1963
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Losego
|
1926-1927
|
MA
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1939
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Mafalda
Moto leggere a due tempi da 123 e
173 cc.
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1923-1928
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Maffeis
Anche se alcune fonti leggendarie
riportano come Bernardo Maffeis avesse costruito la sua prima moto nel 1895,
solo nel 1903 apparve un modello con motore Sarolea da 2 cv. In seguito i
fratelli Maffeis costruirono bicilindriche a V e, negli anni '20, modelli con
motori Blackburne da 250 a 500 cc con valvole laterali e in testa.
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1903-1935
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Magni
Luigi Magni costruì una moto
bicilindrica da 350 cc con cilindri orizzontali e con albero a camme in testa
azionato da un secondo albero, che però non raggiunse mai la produzione di
serie. Nel 1930 fu prodotta una monocilindrica convenzionale con cilindro
verticale da 500 cc.
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1928-1930
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Manara
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1931
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Mantovani
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1902-1910
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Marchand e Orio di Musocco
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1894-1899
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Marchetti
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1926-1927
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Marchitelli
Ruota motorizzata con motore a
due tempi da 38 cc da sostituire alla ruota posteriore di una bicicletta.
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1947
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MAS
Alberico Seiling realizzò piccole
motociclette con motori da 123 cc con valvole in testa partendo da telai di
bicicletta. In seguito furono prodotte monocilindriche a quattro tempi da 123
a 568 cc con valvole laterali e in testa. Alla fine degli anni '30 le Mas disponevano
di sospensione posteriore.
Nel 1937 Seiling lasciò la MAS
per fondare la propria marca. Durante la guerra la MAS rifornì di
motociclette l'esercito italiano. Dopo la guerra non riuscì più a tornare ai
livelli precedenti: né la Stella Alpina da 122 cc con valvole in testa e
raffreddamento forzato ad aria né una bicilindrica da 500 cc con albero a
camme in testa riscossero il successo sperato. Nel 1953 apparve il prototipo
di una 500 Grand Prix con doppio albero a camme in testa. In breve la MAS si ridusse
a costruire moto da 125 cc e ciclomotori con motori Sachs.
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1920-1956
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Mattei
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1925
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MAV Jolly
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1951-1979
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Mazzilli
Giorgio Mazzilli costruì
fuoristrada da corsa con motori a due tempi Sachs da 125 a 250 cc modificati
su telai convenzionali.
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1970-1975
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Mazzucchelli
Poche moto leggere equipaggiate
con motori tedeschi Alba da 198 cc su telai convenzionali.
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1925-1934
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MDS
I fratelli Scoccimarro (Moto Di
Scoccimarro) costruirono una moto leggera da 65 cc con valvole in testa,
telaio aperto e ruote da 41 cm, cui fece seguito un modello più convenzionale
dotato di motori da 70 fino a 80 cc.
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1955-anni 60
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Meccanica NVB
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1956-1957
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Mediolanum
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1947
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Medusa
Moto sportive a due cilindri
paralleli da 175 cc con doppio albero a camme in testa su telai convenzionali,
progettate da Luciano Pasini e costruite da Vasco Loro, famoso pilota.
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1957-1958
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Meiller
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1923
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Meteora
Angelo Zanasi costruì la prima
Meteora con un motore OMS da 175 cc con albero a camme in testa. Dal 1955 le
moto leggere montarono motori FB, NSU e Franco Morini da 50 a 100 cc.
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1955-1966
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MFG
Francesco Garanzini, fratello di
Oreste delle Moto Garanzini, costruì moto leggere con il suo motore a due
tempi da 142 cc e montò motori monocilindrici Blackbume con valvole in testa
su telai di propria produzione.
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1920-1926
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Miller/Balsamo
I fratelli Balsamo di Milano,
concessionari delle Excelsior americane iniziarono la produzione costruendo
moto con motori Moser da 175 cc. Nel 1928 fabbricarono il proprio motore da
175 cc con valvole in testa, che si guadagnò un'eccellente reputazione
sportiva. Nel corso degli anni '30 Miller costruì moto con motori a quattro
valvole Rudge Python da 250 e 500 cc e con motori propri da 98 e 250 cc. Nel
1939 apparve una moto completamente carenata con un motore da 200 cc con
valvole in testa, che dopo la guerra fu riproposta con il nome Jupiter. La
produzione comprendeva anche moto da 175 cc con albero a camme in testa e da
250 e 500 cc. Nel 1959 terminò, certamente non in gloria, producendo per poco
tempo ciclomotori economici.
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1921-1959
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Minimotor
Motori per bici da 49 e 87 cc
progettati da Vincenzo Piatti, che in seguito creò l'omonimo scooter,
costruito in Inghilterra e in Belgio. La Motorminima era una moto completa
caratterizzata da un telaio pieghevole.
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1945-1956
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Miro Maffeis
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1933-1935
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Moglia
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1923
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Molteni vedi FM Molteni
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Monteverdi
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1925-1929
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Moschita Cassani
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anni 50
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Moser
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1925-1935
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Moto Reve
Costruì mono e bicilindriche a V da 300 a 497 cc su licenza
della svizzera Moto-Reve.
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1908-1925
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Motoclipper
moto leggera con motore a quattro
tempi Ducati da 60 cc.
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1948-1949
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Motom
Nel primo dopoguerra, l’ing.
Falchetto, col supporto degli industriali De Angeli Frua, costruì dapprima
motori per bici a quattro tempi e poi ciclomotori completi. La sua prima
motocicletta fu l'insolita Delfino da 147 cc con valvole in testa del 1950,
dotata di un motore raffreddato a ventola montato sotto il sellino. La 98TS
del 1953 disponeva di un motore orizzontale da 98 cc con valvole in testa
montato su un telaio in acciaio stampato con sospensioni in gomma. Durante
gli anni '50 produsse moto a quattro tempi convenzionali. Negli anni '60
subì un momentaneo declino, nonostante producesse ottime moto a due tempi con motori
Peugeot e Zundapp da 49 cc.
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1948-oggi
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Musa
Moto a due tempi da 70 cc con
sospensione posteriore a cantilever e ciclomotori con il motore Ducati
Cucciolo.
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1947-1949
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Nagas & Ray
Alessandro Nagas e Tullio Ray,
concessionari per l’Italia di lndian e Zundapp, costruirono monocilindriche
da 348 cc con valvole laterali e in testa, cambio a tre marce e volano
esterno progettate da Giuseppe Remondini.
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1925-1928
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Nassetti
Fabbricante di magneti e
componenti aeronautici, produsse i Pellegrino, motori per bici a due tempi da
49 cc e, dal 1956, moto complete.
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1951-1959
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Nb
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1935-1941
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Nec
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1925
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Necchi
Produzione limitata di moto
leggere con motori Ducati Cucciolo, Garelli Mosquito, Villiers e Sachs.
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1950-1953
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Negrini
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1904
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Negroni
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1904
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O. Garanzini
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1921-1931
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OASA
Succeduta alla Aliprandi, la OASA
costruì moto con motori Ladetto a quattro tempi da 173 cc e JAP da 246 e 346
cc.
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1930-1933
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Olmi
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1930-1935
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Olympia
La Borghi, fabbrica di
biciclette, produsse ciclomotori a due tempi e moto leggere da 50 e 125 cc.
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1952
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OMEA
Progettata da Carlo Bottari e
costruita in numero limitato a Milano, la Omea era una due tempi da 124 cc
con cambio a tre marce, telaio in lega e forcellone posteriore. La forcella a
bracci oscillanti con perno anteriore e molle centrali era dotata di
ammortizzatore idraulico.
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1950-1953
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Ome-Giordani
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1920-1921
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Opessi
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1936
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OR
Costruì motori per bici e alcune
motociclette con motori da 175 cc con valvole laterali o in testa.
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1928-1931
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Orione
Guido Carpi produsse a Milano due
tempi da 87 e 125 cc e un modello da 124 cc con valvole in testa. I motori
erano venduti anche da soli. Le officine erano a Porta Venezia. Con una Orion 125 Nello Pagani inizia la sua carriera di campione.
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1923-1928
1928-1933
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Osculati
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1930
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Oswego
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1924-1927
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Pappagallo
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1926-1927
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Parilla
Giovanni Parrilla, giunto a
Milano nel 1927, iniziò come licenziatario Bosch e costruì le sue prime moto
da corsa nell’immediato dopoguerra utilizzando come marchio il proprio
cognome al quale tolse tuttavia la seconda “r”.
Nel 1950 la gamma comprendeva
monocilindriche a due tempi da 98, 123 e 249 cc. E successivamente entrò in
produzione una monocilindrica da 174 cc e una bicilindrica da 348 cc con
albero a camme in testa. Furono prodotti anche scooter e ciclomotori, tra i
quali nel 1956 la Slughi da 98 e 123 cc, dotata di carenatura semi-integrale
e di un motore a singolo cilindro orizzontale a due e quattro tempi, una
sorta di ibrido tra moto leggera e scooter. Furono esportati modelli da
strada, da corsa e scrambler da 175 e 250 cc.
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1946-1965
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Parvus
Costruì motori per bici a due
tempi da 104 cc e una moto da 123 cc.
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1920-1926
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Passarin
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1935
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Paton
Giuseppe Pattoni, ex Mondial,
costruì moto da corsa competitive, a dispetto del budget ridotto e Lino Tonti
lo aiutò a modificare le sue prime 125 e 175 (il marchio nasce dalla crasi
delle prime lettere dei loro cognomi: Pa-Ton).
Nel 1964 la Paton creò una
bicilindrica da 250 cc con doppio albero a camme in testa, poi una 350 e una
500 a quattro tempi. Nel 1976 fu prodotta una 500 cc a due tempi. Lo sviluppo
delle due tempi continuò fino a metà degli anni '80, ma la carenza di fondi
segnò la fine dell'impresa.
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1958-anni 80
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Pegaso
Ex impiegati della Motom
produssero ciclomotori a quattro tempi e un numero limitato di moto da 60 cc,
montando su telai in acciaio stampato motori con valvole in testa pivotanti
insieme alla sospensione posteriore.
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1956-1961
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Piva
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1922-1925
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Pirotta
Piccola ditta che costruì motori
appesi da 40 cc, ciclomotori e moto leggere da 75, 125 e 160 cc.
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1949-1958
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PM
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1941-1942
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Polet
Achille Polet costruì alcune moto
con motore da 481 cc con valvole di aspirazione sopra quelle di scarico.
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1923-1927
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Poletti
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1923-1927
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Ponzio & Marchi
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anni 10
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Porpora
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1926-1935
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Prinetti & Stucchi
Fabbrica di biciclette fondata
nel 1875 dall’ing. Giulio Prinetti e dall’ing. Stucchi, nel 1898 costruì un
triciclo tipo DeDion e nel 1901 un motore a quattro tempi da 2 cv applicato
ad una motocicletta. Dal 1902 divenne Stucchi & co., e nel 1905 Carlo
Liedi progettò alcuni modelli da 3 e 4 cv con valvole laterali e trasmissione
a cinghia. Durante la guerra fu diretta da Adalberto Garelli (che nel 1919
fonderà la propria Casa) e subito dopo il conflitto vennero costruite
bicilindriche a V da 500, 750 e 1000 cc. Nel 1924 la produzione rallentò e,
fino al 1926, si limitò a monocilindriche da 350 e 500 cc.
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1898-1926
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PS
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1925
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RAM
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1910
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Ranzani
Moto leggere con motori Heros da
175 cc e Norman da 170 cc con valvole in testa.
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1918-1938
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Rapid
Motori per bici da 48 cc.
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1953-1955
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RAS
Moto costruite da Achille Fusi
con motori JAP da 175 a 490 cc.
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1932-1936
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Rebus
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1908-1910
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Restelli
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1905-1907
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Ricordi
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1898-1902
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Rossi
Produzione limitata di
motociclette leggere dotate di motore Sachs da 123 cc.
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1951-1955
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Rosso
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1925-1927
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Royal
I fratelli Santagostino
costruirono una due tempi da 123 cc e alcune quattro tempi con motori JAP.
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1923-1928
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Royal Prince
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1933-1934
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Royal Super
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1923-1928
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SACMERA
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1939
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Salve
Produsse una monocilindrica da
496 cc a valvole laterali con telaio tubolare.
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1925-1926
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San Cristoforo
Produsse due richiesti scooter:
prima il nibbio, poi la sua evoluzione, il somonetta
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1951-1954
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SEI , poi Seiling
Lasciata la MAS, Alberico Seiling
fondò l'omonima marca e creò una monocilindrica da 350 cc a valvole laterali
con cambio integrato a tre marce, volano esterno e sospensione posteriore.
Nel 1939 il nome cambiò in Altea.
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1937-1938
1939-1939
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Senior
Motociclette costruite da Bonzi
& Marchi utilizzando motori Moser mono e bicilindrici a V con
trasmissione a cinghia o a catena.
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1912-1914
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Serri
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1958
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Sertum
Le Officine Meccaniche Fausto
Alberti S.p.A. aprirono a Milano nel 1922 per la produzione di utensili,
macchine utensili e in generale macchinari per lavorazioni meccaniche di
precisione. Fu nel 1931 che nacque un reparto motociclette, contraddistinto
dal marchio Sertum (in latino Corona d’alloro), che subito realizzò, su
disegni originali, una 175 cc 4 tempi a valvole laterali con telaio tubolare.
In seguito sviluppò modelli simili da 200, 250 e 500 cc, nonché una
bicilindrica da 500 cc a valvole laterali, una due tempi da 120 cc con telaio
in acciaio stampato e una 250 cc con valvole in testa. Il successo di
pubblico permise alla società di aprire un grande impianto produttivo in
viale Certosa, da dove uscirono monocilindriche a quattro tempi da 250 e 500
cc e bicilindriche da 500 cc con valvole laterali o in testa, con telai in
acciaio stampato, sospensioni posteriori e forcelle a parallelogramma (nonché
i sempre richiesti motocarri e motocarrozzette a tre ruote). Durante la
guerra produsse per l’Esercito, e dopo il conflitto si distinse in campo
agonistico, fino a quando, nel 1952 dovette chiudere i battenti per mancanza
di fondi.
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1931-1952
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Sidus
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1935
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Silens
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1939
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SIM
La Società Italiana Motoscooter,
realizzò il famoso scooter Ariete dotato di un motore a due tempi da 150 cc e
di trasmissione ad albero. Il modello successivo, il Moretti, era
equipaggiato con un motore a cilindro sdoppiato Puch da 125 cc.
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1955-1958
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Sirtori
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1900-1914
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SNAIP
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1924
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Sorati
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1926-1927
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Soriani
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1922-1927
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Spengler
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1923
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Stucchi
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1953
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Superba
Costruì un numero molto limitato
di moto leggere con motori Piazza e JAP da 175 cc.
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1933-1935
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Supermoto
Di Luigi Angelino, era una
motocicletta dotata di telaio aperto e di un motore a cilindro orizzontale da
350 cc con valvole laterali e raffreddamento forzato.
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1925
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Tappella Fuchs vedi fuchs
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Taurus
Fabbrica di biciclette nata nel
1909, nel 1932 acquistò la MG, fabbrica di moto modenese. In seguito
apparvero sul mercato moto con il marchio Taurus quasi identiche alle MG, tra
cui modelli dotati di motori monocilindrici da 175 a 500 cc con valvole o
albero a camme in testa, alcuni dei quali con sospensione posteriore a barra
di torsione. Nel 1938 fu costruita una moto da corsa con doppio albero a
camme in testa, che non fu però mai prodotta in serie. Dopo la guerra, la Taurus
costruì ciclomotori e moto, tra cui una 175 cc con albero a camme in testa,
una due tempi da 160 cc e una 250 cc con valvole in testa.
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1933-1940
1955-1966
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Taveggia
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1924
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Tosi
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1926-1927
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Turinga
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1942
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Turkheimer
Prima di produrre le proprie
moto, utilizzando motori monocilindrici orizzontali e verticali, Max
Turkheimer, pioniere del motociclismo, aveva importato fin dal 1894
Hildebrand & Wolfmiller.
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1902-1905
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Vaga
Mario Vaga costruì moto leggere
caratterizzate da abbondanti cromature usando motori JAP, Sturmey Archer,
Blackburne e CF da 175 cc.
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1924-1936
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Vaghi
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1925
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Vard micro
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1942-1943
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Verga
Produsse ciclomotori e moto
leggere con motore da 75 cc su un telaio in acciaio stampato.
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1951-1954
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Veros
Oreste Garanzini costruì una
versione modificata della moto inglese Verus
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1921-1924
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VG
Vittorio Grilli costruì un numero
limitato di moto dotate di motori JAP.
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1931-1935
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Vis
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1925
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VUN
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2006
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VVV
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1923-1926
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VVV Garlaschelli
Angelo Garlaschelli produsse un
numero limitato di due tempi da 125 cc.
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1926-1928
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Wilson
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1915
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Wolsit
La fabbrica di bici Legnano usò
il marchio Wolsit per le sue prime moto da 3,5 cv con cambio a tre marce. Nel
1932 il nome Wolsit riapparve per l’ultima volta su una bicicletta dotata di
motore Motosulm NSU montato sopra la ruota anteriore (in seguito la Legnano
costruì ciclomotori con il proprio nome).
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1910-1932
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Zanoni
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1952
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