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Cronologia di Milano dal 1001 al 1050

a cura di Maria Grazia Tolfo

 



1001
Stefano detto il Santo è incoronato re d'Ungheria. E' cognato di Enrico II.

Olderico Manfredi (Manfredi II) è marchese d'Ivrea fino al 1035. Con suo fratello Alrico, vescovo d'Asti dal 1018, è tra i protagonisti delle lotte politiche ed ecclesiastiche nell'Italia settentrionale.



1001
febbraio Papa Silvestro II, malgrado l'appoggio di Ottone III, deve lasciare Roma e rifugiarsi presso la corte imperiale.


1002
23 gennaio Ottone III, costretto a riparare sul Gargano, muore di vaiolo, ma per la tradizione si dice avvelenato da una donna. Papa Silvestro II torna a Roma.


1002
15 febbraio I feudatari italiani eleggono "re dei Longobardi" il marchese Arduino d'Ivrea. E' appoggiato da Guglielmo da Volpiano (962-1031), una figura di enorme rilievo del monachesimo riformato. Lo rifiutano i feudatari del Veneto, della Romagna e dell'Emilia, che chiedono l'intervento di Enrico II.


1002
7 giugno Enrico II di Baviera è eletto a Magonza re di Germania. Fonda la cattedrale di Bamberga.
Una parte dei nobili di Milano e l'arcivescovo Arnolfo riconoscono Enrico come re d’Italia, perché Arduino è grande nemico dei vescovi-conti: ha ucciso quello di Vercelli e depredato quelli di Ivrea e Novara.


1003
Guglielmo da Volpiano fonda l'abbazia di S. Benigno a Fruttuaria, dove il monaco benedettino impone una sua specifica regola.


1003
12 maggio Muore Silvestro II. Tre giorni dopo Giovanni XVII è papa, romano della nobile famiglia dei Sicco. E' una creatura dei Crescenzi e muore dopo sei mesi di pontificato, il 6 novembre. Nessuno sa dov'è sepolto.


1003
novembre Giovanni XVIII è papa. A Roma lottano come sempre fra loro i Crescenzi e i Tuscolo, questi ultimi fiduciosi di avere la meglio sull'opinione degli ecclesiastici e del popolo, in quanto sono contrari all'ingerenza degli imperatori. Giovanni, al secolo Fasano, ottiene sul versante religioso notevoli risultati: riesce a trovare un modus vivendi con la Chiesa di Costantinopoli, che riammette il suo nome nei dittici. Invia a evangelizzare la Russia l'abate Brunone, dove troverà il martirio. Giovanni muore nel monastero di S. Paolo, non si sa se in ritiro volontario o in esilio.


1004
Gravissima carestia in tutto il mondo latino (Rodolfo il Glabro, Cronaca dell'anno Mille, II, 17): "Non c'era paese della cui indigenza e mancanza di pane non si sentisse parlare; gran parte del popolo morì consunto dall'inedia. Era una fame orrenda che induceva a nutrirsi non solo con le carni di animali schifosi e di rettili, ma perfino di uomini, di donne, bambini, senza riguardo neppure per i più stretti legami di sangue. Giacché la violenza della carestia giunse al punto che i figli adulti mangiavano le loro madri, e queste, dimentiche dell'amor materno, facevano lo stesso coi propri bambini".

Intorno a questa data viene fondato dall'arcivescovo Arnolfo il monastero di S. Vittore, abate Alteramo. Siccome nel memoriale si adopera la parola "restauro", il Giulini suppone che prima della fondazione del monastero benedettino vi fosse, presso S. Vittore, una congregazione di canonici regolari addetti al servizio di questa chiesa.
L'arcivescovo scopre le reliquie del vescovo Mona.



1004
aprile Invocato dai vescovi-conti, Enrico II varca le Alpi e vince Arduino alle Chiuse della Valsugana.


1004
15 maggio Enrico II si fa incoronare a Pavia re d'Italia dall'arcivescovo di Milano; la città di Pavia insorge e incendia il palatium; l'imperatore ha una gamba bruciata e perennemente lesa, per cui sarà soprannominato "lo Zoppo"; la repressione nella città è durissima.


1005
Peste a Milano.


1006
Il vescovo Fulberto di Chartres inizia a dirigere la celebre Scuola di Chartres, famoso centro di studi filosofici e letterari.


1007
Pietro, vescovo d'Asti, è un irriducibile partigiano del marchese Arduino d'Ivrea e perciò viene deposto da Enrico II e sostituito con Alrico, fratello del marchese di Torino Olderico Manfredi.

A Milano Fulcoino fonda la chiesa di S. Maria detta poi Fulcorina "in terra ubi theatrum nominatur".



1007
2 luglio Il suddiacono Ariberto di Intimiano, dopo aver fatto ristrutturare la chiesa di S. Vincenzo a Galliano, affidata alla sua custodia, rinviene e trasla le reliquie di S. Adeodato (figlio di S. Agostino), presso cui erano state trovate le tombe di Manifredo ed Ecclesio, presbiteri e del diacono Savino, vissuti nel VI secolo in S. Vincenzo.


1008
Arnolfo II entra in contrasto con Alrico, vescovo d'Asti, lo scomunica e, raccolto un esercito, si appresta ad assediare Asti. Alrico si presenta allora scalzo in S. Ambrogio per ricevere il perdono, che gli viene concesso, mentre il fratello Olderico deve pagare una salatissima multa.

Il marchese Manfredi dona alla cattedrale di Milano una croce processionale d'oro da usare solo in particolari occasioni (persa nel XV secolo).



1009
31 luglio Sergio IV è papa, al secolo Pietro Bucca Porci. E' originario della Lunigiana. Sostenuto dalla nobiltà romana, ma legato a Enrico II, in omaggio al quale concede alcuni privilegi alla chiesa di Bamberga.


1009
18 ottobre Il califfo Hakim distrugge il S. Sepolcro a Gerusalemme.


1012
18 maggio Benedetto VIII (Teofilatto) è papa. Alla morte di Sergio IV gli succede in un primo tempo Gregorio, uomo dei Crescenzi; ma i conti di Tuscolo controeleggono immediatamente Teofilatto, figlio del conte Gregorio e fratello di Romano. Segue il consueto scontro armato, che vede la vittoria di Teofilatto. Gregorio corre in Germania a reclamare l'appoggio e la convalida di Enrico II, ma l'imperatore sostiene Benedetto VIII, che gli promette la corona.


1014
14 febbraio Seconda discesa in Italia di Enrico II. A Pavia è presente l'abate di Cluny Odilone. L'imperatore si fa costruire dai Pavesi "un palazzo di straordinaria fattura" (Rodolfo il Glabro, III, 1).


1014
maggio Enrico II è incoronato imperatore a Roma da Benedetto VIII insieme alla moglie Cunegonda. E' in possesso della Lancia Santa e questo è sufficiente a riconoscerlo come imperatore. Viene introdotto nel rito d’incoronazione un nuovo elemento: Enrico II riceve dal papa un globo d’oro sormontato da una croce, simbolo del suo potere universale. Enrico paga subito al pontefice il prezzo del suo appoggio con un documento in cui vengono riconosciuti i privilegi e i possedimenti già assegnati in precedenza da Ottone al papa. Come contropartita il documento sancisce il controllo dell’imperatore sull’elezione del papa affinché avvenga secondo le regole canoniche. In tal modo l’aristocrazia romana, che deteneva il controllo delle elezioni papali, ha le mani legate.


1015
Arderico da Baggio, figlio di Tazone, è messo regio a Milano e miles Sancti Ambrosii. Suo fratello Enrado appartiene come ordinario al capitolo cattedrale di Milano e un altro fratello, Arderico, è avvocato della badessa Alda di S. Maria Aurona.


1015
14 dicembre Muore Arduino nel monastero di S. Benigno di Fruttuaria, dove si era ritirato.


1017
Qui si colloca la leggenda dell'origine degli Umiliati. Enrico II, nella sua lotta contro Arduino, aveva deportato parecchi nobili milanesi e comaschi, che furono i fondatori dell'ordine degli Umiliati.


1018
In Aquitania si costituisce un importante gruppo che contesta la croce, il battesimo e il matrimonio e rifiuta alcuni alimenti.


1018
25 febbraio
Muore l'arcivescovo di Milano Arnolfo II.


1018
28 marzo
Ariberto d'Intimiano è vescovo di Milano e vicario imperiale.
Contestando il primato pietrino, Ariberto si riallaccia alla priorità cronologica della sede di Milano fondata dall'apostolo Barnaba. Si attribuisce ad Ariberto il proposito di assicurare alla chiesa ambrosiana il più ampio dominio sulla Lombardia e fondare uno stato ecclesiastico che rivaleggiasse con quello pontificio.
Ariberto esercitava di fatto i poteri di conte, anche se de iure non ne era mai stato investito. Tutto il potere era nelle sue mani, coadiuvato dai suoi funzionari, primo fra i laici il vice-comes (visconte), che corrispondeva al gastaldo, dato il passaggio delle curtes regiae all'arcivescovo. Data probabilmente a quest'epoca la lapide in versi leonini apposta sulla Porta Romana, che esalta Milano come "Roma secunda".


1019
settembre
(settembre-ottobre) Dieta di Strasburgo, presieduta da Enrico II; vi partecipa Ariberto.

Sinodo di Roncaglia: tornato in Italia, Ariberto tiene a Roncaglia un'assemblea di vescovi e signori italiani, nella quale impedisce al vescovo di Pavia, Eusebio, di farsi precedere dalla croce alzata, privilegio esclusivo dell'arcivescovo di Milano.



1021
novembre
Placito, presente Ariberto, tenuto da Ugo marchese e conte di Milano, della famiglia Este, nel broletto del palazzo arcivescovile, "in caminata maiore, prope balneum quod dicitur stua".


1022
Sinodo di Pavia celebrato da papa Benedetto VIII; nella prefazione al decreto sinodale si cita una novella giustinianea (123 c. 14), secondo la quale preti, diaconi e suddiaconi che avessero contratto matrimonio dopo l'ordinazione dovevano essere espulsi e assegnati come servi alla curia cittadina.


1022
8 dicembre
Concilio di Orléans contro un'eresia manichea importata in Francia da una donna italiana e subito diffusa tra il ceto colto. Ebbe un carattere esoterico e iniziatico, con un'impostazione fondamentalmente spiritualistica, che accentuava l'unità di Dio a scapito della Trinità, in particolare dell'incarnazione e della redenzione; ciò conduceva a negare in blocco o quasi i sacramenti (Rodolfo il Glabro, III, 26-27): "Asserivano che il cielo e la terra erano sempre stati come ora li vediamo, senza che nessuno avesse dato loro inizio. Si accostavano agli epicurei nel credere che le turpitudini del piacere non si dovessero scontare con alcuna punizione. Quanto alle opere di pietà e di giustizia, che per i cristiani costituiscono il prezzo per meritare l'eterno premio, erano tutte fatiche sprecate". Gli eretici vennero tutti bruciati sul rogo.

Nei dintorni di Tolosa si radunano eretici non meglio qualificati da diverse regioni occidentali. Vengono condannati al rogo da re Roberto II, che per lo zelo nella repressione delle eresie e la devozione alle reliquie meriterà il nome di Pio.



1023
Ariberto fonda il monastero di S. Dionigi, ultima fondazione monastica nella città di Milano per iniziativa vescovile, e vi si fa seppellire. Lo dota con beni sottratti al monastero di S. Vincenzo.

Viene probabilmente rifatto il quadriportico della basilica di S. Ambrogio.



1024
A Pavia è distrutto per sempre il palazzo imperiale. L'incendio del palazzo simboleggia l'avvenuto declino dell'importanza della capitale.


1024
maggio
Giovanni XIX è papa. Romano, fratello del defunto Benedetto VIII, è insignito di tutti gli ordini sacri e consacrato in fretta e furia pontefice per evitare un vuoto di potere nella Chiesa. Sarà lui a chiamare a Roma Guido d'Arezzo e a proteggere l'insegnamento del canto; nascono le Scholae cantorum e quindi si modifica anche l'arredo sacro nelle chiese.


1024
13 luglio
Muore Enrico II, al quale sarà concessa nel 1146 l'aureola della santità, come pure alla moglie Cunegonda, che alla morte del consorte si era fatta monaca benedettina.

I signori italiani si radunano in una dieta per eleggere il successore, ma non si conclude niente. Secondo Rodolfo il Glabro c'era in Italia un partito favorevole a Ugo, figlio di re Roberto di Francia, ma il giovane Ugo morì di malattia il 17 settembre 1025, a diciotto anni.



1024
8 settembre
Corrado II il Salico, cugino di Enrico II, è incoronato re di Germania nella cattedrale di Magonza.


1025
Processo agli eretici di Arras (Artois), contrari al battesimo, perché secondo loro non esisteva il peccato originale e contava solo una vita corretta. Questi eretici negavano la sostanziale identità del Figlio col Padre, attribuendo alla prima persona il potere della giustificazione. Mostravano un accentuato disprezzo per la materia, in uno spiritualismo esasperato.


1025
6 giugno
Ariberto si reca in Germania e il giorno della Pentecoste va a rendere omaggio a Costanza a Corrado II il Salico. In cambio riceve il vescovado di Lodi, cioè il diritto di dare l'investitura al vescovo dei beni temporali.


1025
15 dicembre
Muore l'imperatore bizantino Basilio II. Sale al trono Costantino VIII.


1026
Bonifacio/Atto di Canossa diventa un fedele sostenitore dell'imperatore Corrado II e ne è ricompensato con la marca di Toscana. Fa di Mantova il centro del suo dominio, vi stabilisce un palatium ornato da leoni di marmo. Sposa in seconde nozze Beatrice di Lorena, appartenente a una delle più illustri famiglie dell'impero.


1026
marzo
Corrado II il Salico, della casa di Franconia, riceve da Ariberto la corona d'Italia in S. Ambrogio. Una tradizione registrata nel Trecento da Galvano Fiamma e Bonincontro Morigia vuole che l'incoronazione sia avvenuta a Monza.
In occasione dell'incoronazione di Corrado Ariberto riapre la tomba di sant'Ambrogio e la dota di nuovi tessuti serici orientali (Museo della basilica). L'imperatore dona all'arcivescovo un arazzo in lino ricamato a ricordo della cerimonia (Museo della basilica). Ispirandosi a questa collocazione Ariberto spoglia un mausoleo imperiale, dal quale preleva il labarum di porfido in cui colloca i presunti resti di S. Dionigi.
Corrado concede ad Ariberto i benefici dell'abbazia di Nonantola. Ariberto spinge Corrado contro i Pavesi e i loro alleati, rei di aver chiuso le porte della città di fronte all'imperatore, il che riaccende la rivalità fra Milano e Pavia.


1026
estate
Il clima torrido brucia il raccolto e prepara un anno di carestia.


1027
Muore il vescovo di Lodi e Ariberto nomina Ambrogio di Arluno che viene subito contestato dai Lodigiani: Ariberto dichiara guerra e ne ottiene l'odio perenne di Lodi contro Milano.

Intorno a questo periodo Ariberto conduce una spedizione contro il castello di Monforte vicino ad Asti, dove i signori locali avevano organizzato una comunità ereticale. Rodolfo il Glabro li definisce "banda di diavoli vestiti di nero". La loro eresia si basava sulla comunione dei beni e coinvolgeva un’intera comunità rurale, nobili compresi, che interpretava le Scritture in modo allegorico: la Vergine o Santa Scrittura, fecondata dallo Spirito Santo quale devoto intendimento, partorì Gesù, cioè l'espressione visibile della Verità, che è la salvezza.



1027
26 marzo
Incoronazione imperiale a Roma di Corrado II per mano di Giovanni XIX, contrastata dal fatto che Corrado è sposato con una parente.
Nella Commemoratio superbie Ravennatis archiepiscopi, il breve testo che narra degli incidenti avvenuti tra Ariberto e l'arcivescovo di Ravenna, suo omonimo, in occasione della consacrazione imperiale di Corrado, la supremazia di Milano su Ravenna è sostenuta, oltre che col prestigio di Ambrogio, con il diritto apostolico che derivava alla metropoli dall'esser stata fondata dall'apostolo Barnaba.


1028
Da un documento dell'archivio ambrosiano risulta che una certa Rigezza, velata, figlia di Gandolfo zecchiere, aveva ricostruita la chiesa dei SS. Michele e Pietro in Sala a Porta Vercellina e l'aveva fatta consacrare da Ariberto.


1028
11 novembre
Muore l'imperatore Costantino VIII e gli succede il genero Romano III Argiro, marito della principessa Zoe.


1029
Alrico vescovo d'Asti e suo fratello Olderico Manfredi, marchese d'Ivrea, con la moglie Berta fondano il monastero di S. Giusto a Susa, sulla strada del Moncenisio, presso l'antichissimo castello. Alla consacrazione della chiesa, avvenuta in luglio, è presente Guglielmo da Volpiano (Rodolfo il Glabro, IV, 7).


1030
15 luglio
Benedetto Rozone e sua moglie Ferlenda fanno costruire a Milano la chiesa della SS. Trinità, detta poi del S. Sepolcro.


1031
I concili di Limoges e di Bourges pubblicano dei canoni contro l'immoralità del clero stabilendo che i bastardi dei preti siano schiavi inalienabili della Chiesa.


1031
20 luglio
Muore Roberto il Santo e sul trono di Francia sale Enrico I; corre subito voce che l'avvenimento sciagurato fosse stato annunciato da tre anni di epidemie, carestie e prodigi. La regina Costanza ordisce un intrigo per allontanare Enrico e sostituirlo col figlio cadetto. Enrico chiede allora aiuto a Roberto I di Normandia, il duca più potente di Francia.


1032
Muore papa Giovanni XIX. Benedetto IX è papa, secondo Rodolfo il Glabro ad appena dodici anni. Nipote di due papi che l'hanno preceduto, non ha dubbi sul fatto che la Chiesa di Roma è di sua indiscussa proprietà. Di fatto affida il governo della chiesa al fratello maggiore Gregorio che, per non irritare l'imperatore, assume il titolo di console, ma di fatto dispone degli averi della Chiesa.
Benedetto, in seguito ad una sommossa, è costretto a fuggire da Roma (Rodolfo il Glabro, IV, 24).


1032
inizio
Piogge torrenziali che durano fino a primavera, seguite da un anno di carestia.


1032
6 settembre
Muore Rodolfo III di Borgogna; in seguito a precedenti accordi dinastici, l'imperatore Corrado II rivendica la successione, che gli viene contestata da Oddone II di Champagne.


1033
Corrado II introduce la tregua di Dio. Rodolfo il Glabro (IV, 14-15) specifica che dura dalla prima ora del giovedì alla prima ora del lunedì.

L'anno viene considerato come il millesimo dopo la morte del Cristo e provoca un enorme esodo di pellegrini verso la Palestina. Si riaccendono le paure millenariste, che scatenano in Europa una feroce persecuzione antiebraica (Rodolfo il Glabro, IV, 18).

Ariberto d'Intimiano depone i corpi dei SS. Aureliano e Dionigi in una vasca di porfido (il labarum che oggi è in Duomo) e, sul modello ambrosiano, destina la propria tomba a quella chiesa dove ha deposto i martiri. Forse in quest'occasione Ariberto fece dono di un Evangelario; una delle due coperte d'argento dorato si è conservata e rappresenta nella fascia superiore Ariberto che dona l'Evangelario al Cristo tra S. Giovanni Battista e la Madonna (Deesis) e sotto Ambrogio tra Gervasio e Protasio (Museo del Tesoro del Duomo). L'Evangelario era custodito dentro una cassetta, il cui coperchio è noto come "Pace di Ariberto", una delle opere più alte dell'oreficeria milanese dell'XI secolo (Tesoro del Duomo).



1034
Ariberto interviene a fianco di Corrado II per conquistare il regno di Borgogna e sottrarlo al re di Francia e a Oddone di Champagne. A partire da quest'anno, l'imperatore riunisce le corone di Germania, Borgogna e Italia.
Al suo rientro a Milano, Ariberto trova una situazione sociale mutata.


1034
marzo
Giudicato di Ariberto nel quale, prima della sua partenza con altri feudatari per la riconquista della Borgogna a Corrado II contro Oddone di Champagne, elargisce oblazioni a sei monasteri maschili e sette femminili benedettini: S. Ambrogio, S. Vittore, S. Vincenzo, S. Simpliciano, S. Celso, S. Dionigi e il Monastero Maggiore, S. Salvatore di Wigelinda, S. Maria d'Aurona, S. Ulderico al Bocchetto, S. Maria in Lentasio, il Monastero Nuovo o di S. Maria e S. Vincenzo, S. Margherita.


1034
11 aprile
E' assassinato l'imperatore Romano III. Sale al trono Michele IV, amante dell'imperatrice Zoe.


1035
Scoppia un'insurrezione della nobiltà vassallatica che interessa tutta l'Italia settentrionale, detta "rivolta dei valvasori". Da una parte sono schierati i "principi", soprattutto i vescovi, dall'altra i loro vassalli, che poi sarenno detti "valvassori maggiori" e quindi "capitani". Con l'arcivescovo di Milano Ariberto, grande feudatario, è schierato il popolo minuto, memore delle sue elargizioni e del suo intervento durante la carestia.
I valvassori maggiori escono da Milano e trovano appoggio presso i signori del Seprio e della Martesana, da sempre ostili al governo di Milano.


1036
Ariberto indice l'eribanno contro gli insorti valvassori, alleati coi Lodigiani, e li batte a Campomalo (oggi Camatta, presso S. Colombano).


1036
29 giugno
Attentato al papa, che chiede aiuto a Corrado II. Papa Benedetto IX è un pupazzo nelle mani dell'imperatore Corrado II, alla cui corte risiede per paura di tornare a Roma dopo l'attentato.


1036
16 ottobre
Ariberto riconsacra la chiesa di S. Satiro.


1036
dicembre
Corrado II incontra papa Benedetto a Cremona e celebra il Natale a Verona.


1037
gennaio
Corrado II è a Milano; viene accolto da Ariberto con gran fasto, ma il giorno dopo scoppia un tumulto, la cui origine è ignota. Arnolfo di Milano scriverà quarant'anni dopo che Ariberto aveva sottratto un feudo a un potens (miles) e ciò aveva scatenato la rivolta dei nobili dotati di signorie allodiali, che al tempo dei primi Ottoni erano riconosciuti, accanto a vescovi e marchesi, come "compartecipi" dell'impero e del potere regio e che in seguito si erano trovati a dipendere sempre più dai signori feudali, vescovi e principi.


1037
febbraio
Corrado II riunisce una dieta a Pavia e intima ad Ariberto di difendersi dalle accuse di infedeltà. Ariberto rifiuta ogni giustificazione e l'imperatore, ormai sicuro che il vescovo è il responsabile della ribellione, lo fa arrestare e lo affida a Popone, patriarca di Aquileia e nemico di Ariberto. I milites milanesi si rifiutano di eseguire l'arresto, ma lo fanno "quei cani di teutonici" (Landolfo, II, 22).
Ariberto è rinchiuso per due mesi in una rocca del piacentino. I Milanesi nell'offesa al pur esacrato loro arcivescovo vedono un attacco a Milano e si coalizzano, organizzando l'evasione del presule.


1037
aprile
Fuggito Ariberto e riparato a Milano, fa fortificare la città. Landolfo sr riferisce che l'arco romano viene adattato a difesa con una sovracostruzione e che vengono rinforzate tutte le mura. Ariberto stringe i Milanesi intorno al Carroccio, che compare in campo per la prima volta.

I milanesi donano ad Ariberto un crocefisso rivestito di rame, che ritrae Ariberto con le catene spezzate. Era conservato a S. Dionigi (ora Museo del Duomo).



1037
19 maggio
Per dieci giorni Corrado II assedia inutilmente Milano da Porta Romana. L'imperatore s'incontra a Cremona con papa Benedetto IX, che dichiara Ariberto decaduto e designa nuovo vescovo Ambrogio.
Landolfo Seniore racconta come, durante l'assedio di Milano, il vicecomes Eriprando da Arsago abbia vinto e ucciso in un duello cavalleresco un nipote dell'imperatore. Per Landolfo Eriprando non è inferiore per nascita al nipote dell'imperatore: è un miles milenarius e capo di mille cavalieri. Eriprando è il primo membro della famiglia Visconti di cui vi sia menzione documentaria. Forse è identificabile con Ariprando da Arsago, figlio di Guido e nipote dell'arcivescovo Arnolfo.


1037
28 maggio
Durante l'assedio di Milano Corrado II emana la Constitutio de feudis o Edictum de beneficiis Regni Italici, per garantire la posizione giuridica di quei milites che hanno in feudo beni dell'impero o della chiesa. Tra coloro che conferiscono tali feudi ( i seniores) sono citati vescovi, abati, badesse e marchesi, conti o anche altri. La legge non prende in considerazione i diretti feudi imperiali, ma quelli che erano stati concessi dai rappresentanti del potere imperiale, ricavandoli da possedimento dell'impero o della chiesa e che poi - questo è il punto controverso - con infondati pretesti erano stati sottratti. Questi valvassori maggiori o milites avevano come base di potenza il castello; essi poi ne avevano costruiti diversi e ne avevano ottenuto diritti signorili. La legge sui feudi viene dunque emanata in primo luogo a vantaggio del gruppo di milites, ma anche dei valvassores minores.

Per contrastare Corrado II, Ariberto manda a chiamare Oddone di Champagne, che muore il 15 novembre combattendo contro Goffredo duca di Lorena. Corrado II viene a conoscenza dell'accaduto e chiede una nuova scomunica.



1037
25 dicembre
Natale: Corrado è a Parma, poi va a Roma per rimettere sul soglio pontificio papa Benedetto IX.


1038
Ariberto stabilisce la vita comune tra i canonici di S. Ambrogio.

In un contratto conservato nell'Archivio di Chiaravalle e pubblicato dal Puricelli, Dissertatio Nazariana, cap. XXXVII, n 13, vengono nominati gli amministratori dell'ospedale di S. Lazzaro all'arco.



1038
24 marzo
Pasqua: Benedetto IX, a Spello con l'imperatore, scomunica Ariberto. L'arcivescovo risponde con un altro eribanno e prepara il Carroccio per la gran battaglia.


1039
4 giugno
Muore Corrado II in un'epidemia di peste; gli succede il ventiduenne figlio Enrico III detto il Nero, che si allea con Ariberto.


1039
22 agosto
Eclissi di sole.


1040
primavera
La plebe insorge contro i capitani ed è guerra civile in tutta Milano. Ariberto deve lasciare la città per Monza.


1040
6 aprile
Pasqua: Ariberto è a Ingelsheim e si accorda con Enrico III.


1041
10 dicembre
Michele V Calafato è il nuovo imperatore.


1042
Insurrezione contro la nobiltà del popolo milanese, guidato da Gualdo (Waldo)/Lanzone, iudex domni regis , attivo a Milano dal 1029. Lanzone continuerà la sua attività fino al 1064 e nel 1048 e 1059 sarà missus regis.

Ariberto dalla sua nuova sede di Monza fa un nuovo testamento a favore della Canonica fatta costruire presso S. Tecla ad uso dei dodici decumani. Fa dono di due evangelari, uno al Duomo di Monza l'altro a quello di Milano.



1042
12 giugno
Il nuovo imperatore Michele V Calafato aveva fatto arrestare l'imperatrice Zoe, ma il popolo si era ribellato ed era riuscito a liberarla. Questa allora si era sposata per la terza volta e il nuovo marito, Costantino Monomaco, diventa imperatore.


1042
6 luglio
Ariberto trasla nella basilica di S. Giovanni Battista di Monza le reliquie donate da papa Gregorio alla regina Teodolinda in una cassettina di pietra.


1043
Grave carestia nell'Europa occidentale.

Assedio di Milano. La tripartizione dei ceti maggiori milanesi pare già formata: milites - vavassores - populus. I milites, assistiti dai Sepriesi e dai Martesani, fabbricano dei borghi presso le porte urbiche. Compare anche il termine "capitanei" come sinonimo di "milites".



1044
A Milano si forma un governo misto di nobili e "popolo".


1044
dicembre
Ariberto si ammala gravemente a Monza e fa un nuovo testamento.


1045
Azo o Azzone è marchese e conte di Milano.
Inizia il periodo aureo nella storia milanese, definito da tre fatti principali: conquista del contado, lotta con l'impero e ampliamento della città. Questa prima fase del Comune vede come dominanti i possidenti terrieri, tanto che il prezzo delle terre e delle case in città e fuori aumenta; il fenomeno non è da attribuirsi solo al timore di una svalutazione monetaria, ma anche al desiderio dei nuovi ricchi di fissarsi sulla terra sperando di arrivare a nobilitarsi. In città è un fiorire di costruzioni, soprattutto nelle zone eleganti, il che dimostra l'aumento della popolazione milanese e la ripresa della vita economica. A Milano si trovano in abbondanza mercatores immigrati, ma anche missi regis, giudici, notai, avvocati.

Lanfranco di Pavia è priore al Bec in Normandia.



1045
16 gennaio
Muore Ariberto. Poco dopo, il clero, i nobili e i mercanti si radunano a consiglio per eleggere quattro canonici diaconi, che, accompagnati da un'ambasciata di clero e di nobili, vadano in Germania da Enrico III; l'imperatore deve scegliere fra loro a chi dare l'investitura per mezzo dell'anello e del pastorale. Fra il seguito vi è il prete Guido, che pare avesse già reso dei servigi a Enrico ai danni di Ariberto.


1045
20 gennaio
Una rivolta popolare, dopo aver scacciato da Roma papa Benedetto IX, elegge Silvestro III. Era vescovo della Sabina e la scelta del nome di "Silvestro" stava a indicare che non voleva inimicarsi l'impero. Considerato ormai un antipapa, Benedetto IX riesce a rientrare a Roma, ma dopo tre mesi decide di vendere il pontificato all'arciprete Giovanni Graziano, fornendo un perfetto esempio di simonia.


1045
5 maggio
Graziano viene eletto papa col nome di Gregorio VI. Negli ambienti riformisti, in particolare a Cluny, la sua elezione è accolta con favore. Restano così due papi, Benedetto IX e Gregorio VI, sul soglio pontificio.


1045
18 luglio
Guido da Velate è vescovo di Milano, eletto solo per volontà di Enrico III senza l'intervento pontificio (ne esistevano due di papi).


1045
settembre
I monaci di S. Dionigi, seccati per le usurpazioni dei beni lasciati loro in eredità da Ariberto, aprono l’arca sepolcrale di Ariberto per esporre la salma all'omaggio dei fedeli e ne trovano il corpo intatto. Ne segue un'insurrezione popolare, forse per timore che la salma venga trafugata altrove: "Tutti i cittadini presi da somma ira accorsero al monastero e quanti monaci trovarono, senza interrogarli e senza misericordia li picchiarono a sangue con bastoni e con le mani quasi fino alla morte. Il giorno dopo però con grande onore del clero e del popolo Ariberto fu solennemente sepolto nel luogo stesso circa alle calende di ottobre" (Landolfo).


1045
8 settembre
Festa della Natività: viene consacrato l'arcivescovo Guido. Per la sua origine di nobiltà minore (valvassore) gli è ostile l'alto clero milanese. La scelta dell'imperatore mirava invece a designare un uomo estraneo alla nobiltà capitaneale cittadina per ostacolare il raccogliersi di tutte le forze milanesi attorno all'arcivescovo. Gli ordinari della Chiesa milanese abbandonano l'arcivescovo.


1046
25 ottobre
Sinodo di Pavia presente l'imperatore Enrico III.


1046
20 dicembre
Enrico III riunisce un concilio da lui presieduto a Sutri. Gregorio VI viene deposto e viene interrogato sulla rendita che ha concesso a Benedetto IX per sollecitarne la deposizione. Ammesso il fatto, viene accusato di simonia ed esiliato in un monastero in Germania, a Colonia.


1046
24 dicembre
Enrico III in un nuovo concilio a Roma designa, di sua sola autorità, Suitgero di Bamberga quale papa col nome di Clemente II della casa di Morsleben a Hornburg.
A Natale Enrico III è incoronato imperatore a Roma.


1047
gennaio
Bolla di Clemente II che concede al patriarca di Ravenna il diritto di sedere alla destra del pontefice e all'arcivescovo di Milano il secondo posto di onore, a sinistra del papa. Clemente muore in questo stesso anno.


1047
5 aprile
Vengono assassinati in Val Ganna Gemolo e Imerio, che vengono fatti santi.


1048
La fiala del sangue del Cristo ritrovata nel IX secolo a Mantova viene dissotterrata nel giardino dell'ospizio di S. Andrea a Mantova. Il culto riprende vigore e Mantova diventa una tappa importante sulla strada dei pellegrini per Roma.


1048
17 luglio
Damaso II è papa. Si chiama Poppone ed è nativo della Baviera; vescovo di Bressanone, viene eletto su designazione dell'imperatore.
Bonifacio di Canossa sostiene invece il deposto Benedetto IX e dà inizio al progressivo distacco dei Canossa dall'impero. Le fazioni romane sono ancora sotto choc per la girandola di papi e di antipapi e tentano di eleggere papa il vescovo di Lione, Alinardo; nello stesso tempo il vescovo Wazone di Liegi protesta perché il papa, Gregorio VI, c'è ed è legittimo. Enrico III, forte del prestigio che gli è derivato dal concilio di Sutri, decide per Poppone. Ma Damaso II non vuole stare a Roma e si rifugia nella rocca di Palestrina, dove muore - forse avvelenato o forse di malaria - il 9 agosto di questo anno.


1049
12 febbraio
L'imperatore elegge papa Leone IX, cioè Brunone vescovo di Toul. E' un monaco, oggetto di grande venerazione e stima da parte del popolo. Fa sapere all'imperatore che non considererà valida la propria elezione se non sarà approvata dal clero e dal popolo di Roma; poi s'incammina da pellegrino verso Roma, accompagnato dal fedele Ildebrando di Soana. Bruno di Toul conduce con sé dalla Lorena un certo numero di collaboratori fidati, tra cui il monaco Umberto di Moyenmoutier, che creò vescovo di Silvacandida e poi cardinale e che fu uno dei più severi censori della simonia.


1049
3 ottobre
Concilio di Reims, aperto nonostante l'opposizione del re di Francia Enrico I, che contrasta la riforma. Al concilio è presente Lanfranco di Pavia come priore del Bec. Leone IX è ostile al comportamento dei Normanni nel sud d'Italia e, come la maggioranza dei suoi contemporanei, non fa distinzioni tra gli abitanti del ducato di Normandia e i Normanni in Italia.


1050
Lettera di Vasone di Liegi al vescovo di Chalons Ruggero II dove compare per la prima volta il termine "arriana heresis" a proposito delle sette che hanno una visione non ortodossa dello Spirito Santo e del dogma della Trinità. Secondo Vasone sarebbe state istruite da un maestro italiano di nome Glandolfo.

Angifredo da Fagnano fa costruire a Milano la chiesa di S. Matteo alla Banchetta, unita alla sua casa.



1050
maggio
Concilio Laterano tenuto da papa Leone IX. Guido da Velate viene accusato di simonia e di proteggere i preti concubinari e si discolpa con successo. In questa occasione si conferma agli arcivescovi milanesi il diritto di sedere alla destra del pontefice contro le pretese del patriarca di Ravenna.


1050
5 settembre
Solenne adunanza a Milano nella sacrestia della chiesa di S. Maria jemale, dove sono presenti l'arcivescovo Guido da Velate, gli ordinari della Chiesa, diaconi e suddiaconi, notai e lettori coi loro primiceri, i maestri delle scuole, i custodi, i decumani, l'abate Landolfo di S. Ambrogio coi suoi monaci, tutti gli altri abati e monaci, molti del popolo maggiore e minore, per deliberare di celebrare la festa dell'Esaltazione della Croce dietro disposizione testamentaria di Tadone notaio.

Ultima modifica: giovedì 1 gennaio 2004

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